![Ogni regione ha le "sue": in Salento si chiamano "Chiacchiere"](http://www.olioipatriarchi.it//media/mod_zentools/cache/images/chiacchiere-564ad79463b74cf593c88711b4f7266c.jpg "Ogni regione ha le "sue": in Salento si chiamano "Chiacchiere"")
![La frisa "scomposta"](http://www.olioipatriarchi.it//media/mod_zentools/cache/images/Fisa_scomposta_bit2016-a9331c1eadfb3f5ae8857ec142fc0b81.jpg "La frisa "scomposta"")
![Che Pasqua sarebbe senza le "puddhriche cu l'oe"?](http://www.olioipatriarchi.it//media/mod_zentools/cache/images/Puddhriche_salenitne__-78b299b0808041fcc93d53ede986cf90.jpg "Che Pasqua sarebbe senza le "puddhriche cu l'oe"?")
Uno scrigno di pasta frolla che racchiude un cuore dolce e caldo di crema pasticcera, il pasticciotto ha origini antichissime (XVIII sec.). La storia racconta che il pasticciotto è nato a Galatina dalle mani del pasticcere Andrea Ascalone il quale mise insieme gli ingredienti di cui disponeva nel suo laboratorio: pasta frolla e crema pasticcera creando una piccola torta dalla forma ovale. Il risultato che ad Andrea Ascalone sembrò un pasticcio (nome con il quale battezzò la tortina) fu invece un grande successo e dal 1745 il pasticciotto è diventato il dolce tipico del Salento. Oggi le varianti sono tante: al cioccolato, al pistacchio o con le mele ma l’originale rimane il “Re” della pasticceria salentina.